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Sei in: MOTO - ALTRI GIRI - BASILICATA CON POPY E VITO: 17.9.2006

Basilicata con Popy e Vito 17.9.2006


Anche questa volta l'organizzazione del giro parte da un topic del forum di Mototurismo, in cui Popy lancia l'idea.

Partecipanti: Gold Wing (Honda Gold Wing 1500) - Vito (Guzzi G5 1000 dell'82) - Popy (Honda VFR 800). (da sinistra):

Il tempo nei giorni precedenti non è dei migliori, anzi ci sono stati allagamenti e danni un po' in tutta Italia, con strade interrotte, anche in Puglia. Ma la voglia di moto è più forte e, nelle previsioni, cerco più le buone notizie che le cattive. Quindi, quando noto che per domenica è previsto che il maltempo al sud sia confinato sul lato tirrenico, preparo un itinerario attraverso l'interno della Basilicata, confidando nelle previsioni e ... nella buona sorte!

Popy e Vito mi raggiungono puntuali a casa alle 8 e il giro inizia. La solita tappa di avvicinamento alla Basilicata ci fa percorrere la veloce (mai abbastanza, causa limiti) Lecce-Brindisi-Taranto e, poco prima del capoluogo ionico, prendiamo quella che, alla fine, si rivelerà l'unica seria pioggia, intensa ma di breve durata; ci copriamoe proseguiamo.

Percorse poche decine di km della Basentana, abbandoniamo la via principaleper inerpicarci sul crinale che separa la valle del Basento da quella del Bradano. La strada che ho previsto di percorrere in questo tratto, infatti, è la SS7, l'antica via Appia, che in questa zona preferiva il percorso in quota, più sicuro e salubro (a quei tempi) rispetto a quello di fondovalle.

Aggiungo che, indipendentemente dalle motivazione dei antichi romani sulla sede migliore per costruire tale strada, credo che quasi tutti i motociclisti preferirebbero questa rispetto alla pur comoda e veloce fondovalle del Basento. Infatti la strada che percorriamo è un continuo di curve e saliscendi, vera delizia per la guida in moto. A ciò si aggiunge il fatto che, come quasi sempre in Basilicata, il traffico è prossimo allo zero. E' pur vero che l'asfalto (anche questo comune in tale regione) è piuttosto rovinato, quando non proprio dissestato e interessato da numerose frane, ma ... non si può avere sempre tutto.

Ben presto ci immergiamo nel puro piacere di guida, con un po' di prudenza in più dovuta al fatto che l'asfalto è anche un po' umido, per le abbondanti piogge dei giorni scorse. Lascio spesso la prima posizione a Popy, per permettergli di guidare al ritmo che la sua VFR gli permette.

Ma c'è naturalmente anche il tempo per ammirare il panorama (abbiamo le due valli in vista ai nostri lati) e i piccoli borghi attraversati. Scorrono così davanti a noi il castello di Miglionico (MT),il lago di San Giuliano (formato da uno sbarramento artificiale del fiume Bradano),il paese di Grassano.

Esce il solee proseguiamo per Tricarico (MT).

Arrivati a Potenza, svoltiamo verso nord, verso il monte Vulture e Melfi, ma evito di prendere la strada nuova (già fatta), certo più scorrevole ma meno varia, e affrontiamo il vecchio percorso, pieno di curve quanto quello che abbiamo appena compiuto.

A questo punto il giro diventa uno slalom, oltre che tra le curve, anche tra le nuvole che sembrano inseguirci, circondarci, ma (miracolosamente) non riescono mai a prenderci, permettendoci di continuare sotto un cielo, a volte molto nuvoloso, ma che ci "risparmia" da conseguenza più fastidiose. Passiamo accanto a Castel Lagopesole (PZ)e infine arriviamo in vista del Monte Vulture (m 1.326), un antico vulcano nei cui crateri si sono formati i laghi di Monticchio.

E' giunto il momento di dirigere le ruote verso casa e quindi, dopo Rionero in Vulture e Barile (PZ),puntiamo verso est. Ma anche il ritorno si presenta interessante. Passiamo attraverso paesini che sembrano quasi fuori dal mondo (mi chiedo come sia qui in inverno, quando la neve è abbondante): Ginestra (PZ),Forenza (PZ). Il forte vento da sud fa girare i generatori eolici sulle colline,spazza le nubi (al cui pericoloso contenuto ancora sfuggiamo) e ... piega le moto, investite di lato da tanta violenza, soprattutto negli altopiani che si aprono davanti a noi, diretti verso la Puglia e le alte Murge.

Le strade sono in condizioni sempre peggiori: asfalto molto rovinato e segni evidenti di frane in corso che ogni tanto spostano la sede stradale di un po'.Ma il massimo del "divertimento" ci viene dal gps che (come avrà notato chi ha il piacere di usarlo), anche se impostato con l'opzione "percorso più veloce", ha talvolta la "simpatica" abitudine di scegliere il percorso più corto che, secondo lui, è anche il più veloce. Credo sia un problema, più che di software, di classificazione della strade. Fatto sta che, per abbreviare il percorso di pochi secondi (e cento metri) a volte ci fa percorre stradine molto secondarie, invece della quasi parallela via principale.Lo prendiamo comunque come un piacevole diversivo: è un modo infatti per scoprire strade nuove, spesso tanto secondarie e sperdute che forse non ci fideremmo di imboccarle con le nostre moto, se non avessimo la tranquillità del navigatore satellitare che, comunque, ci riporta sempre a casa, non facendoci mai perdere.

Passata Genzano (PZ),rientriamo in Puglia da Gravina.Un ultimo tratto dell'antica via Appia ci fa evitare Altamura portandoci quindi verso Massafrae di nuovo a Taranto e a casa. Saluto gli amici: loro hanno ancora circa 50 km per tornare alle proprie case.


Partito (da Lecce) alle 8, rientrato alle 18.14.
Km 630 in h 8.18 di guida (media 76) + 1.56 di soste = h 10.14 (media 62).
Velocità massima 128. Consumo della Gold Wing: km/l 16 (il VFR ha consumato meno).

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