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L'occasione è un viaggio in Islanda, dove ho deciso di cucinarmi da solo (oltre che pernottare in tenda, come faccio sempre).
Nessuna esperienza di cucina.

Penso prima ai fornelli a gas, ma non mi va di portarmi in moto delle cariche di butano compresso, potenzialmente esplosive; inoltre l'insieme di fornello, carica di gas, pentolino, forma una piramide piuttosto instabile.

Decido quindi di usare il fornello ad alcool della Trangia, distribuita in Italia dalla Ferrino, in particolare ne trovo uno che sembra fatto apposta per me, pensato infatti per i solitari: piccolo, leggero, con solo l'essenziale. Eccone la prova completa:

                                                                                                        FOTOALBUM

Aggiugno che, dopo la cottura dei due pasti di prova (pranzo e cena), io e mia figlia ci siamo "litigati" il cibo, tanto è uscito buono!

Ecco invece le impressioni riportate prima della prova cucina:

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L'insieme sembra molto pratico.
- Un piccolo fornellino, da riempire per 2/3, con circa 8 cl di alcool.
- Una base con dei fori laterali per contenerlo.
- Un pentolino da 80 cl di alluminio
- Una padella antiaderente che funziona anche da coperchio
Il tutto pesa 330 grammi.
Ho posizionato il fornellino dentro la base e poi l'ho acceso con un normale accendino
Si accende subito senza problemi (ero un po' preoccupato); iin effetti quello che si accende sono i vapori dell'alcool e non l'alcool. Il tutto mi sembra avvenga nella massima sicurezza.
La fiamma, se serve, si spegne facilmente: basta coprirla con l'apposito coperchio, che può servire anche da regolatore d'intensità.
Per precauzione ho messo sotto una base formata da una mattonella incastonata nel sughero (ricordo del viaggio in moto in Portogallo).
Riempito il pentolino con 50 cl di acqua (la quantità che userò sempre per cucinare i miei piatti pronti).
Adesso vediamo quando bolle.
Prima prova: col pentolino scoperto, come dicono molte ricette, che spiegano di mettere il cibo nel pentolino e portare l'acqua ad ebollizione con pentolino aperto. In questa prova ho fatto quindi la prova col pentolino aperto, piueno di 50 cl di acqua e senza cibo.
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Fine della prima prova.
Per portare a ebolizione i citati 50 cl (mezzo litro) di acqua (senza coperchio) ci sono voluti 19' 30".
Adesso provo a portare ad ebollizione un altro mezzo litro col coperchio.
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Fine della seconda prova.
Per portare ad ebollizione il solito mezzo litro d'acqua COL COPERCHIO ci sono voluti 14'.
Il tutto è avvenuto in casa, con una temperatura di 20 gradi, a livello del mare.
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Inconveniente riscontrato. La base si scalda molto, come già detto da altri utilizzatori. Si rimedia mettendo sotto una tavoletta, come fatto nella prova.
Secondo inconveniente: il pentolino resta caldo, dopo aver portato ad ebollizione l'acqua, per almeno 15 minuti. Riesco comunque a mangiare nello stesso, poggiandolo sopra il tegame capovolto.
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Fine delle prove di bollitura acqua.
Riepilogo:
Con una dose di alcool (8 cl, pari a 2/3, come da istruzioni, della capacità del fornellino) sono riuscito a far bollire mezzo litro d'acqua 5 volte! 2 volte senza coperchio (tempo 19'30" ogni volta) e 3 volte col coperchio (tempo 14' ogni volta).
In totale quindi quegli 8 cl sono stati sufficienti per tenere accesa la fiamma (a piena potenza, cioè senza riduttore) per 80 minuti (10 minuti per cl), il che mi fa pensare che con un litro d'alcool (100 cl) posso cucinare, a piena fiamma, per 1000 minuti, cioè oltre 16 ore.
Credo quindi che, dopo aver bollito l'acqua, potrò tranquillamente cucinare una pietanza, consumando meno della metà degli 8 cl di alcool.
Per essere precisi, l'alcool è terminato un minuto prima dell'ultima ebollizione, e brucia benissimo fino all'ultima goccia (a bruciare in effetti sono i vapori dell'alcool).
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Ho fatto una prova in condizioni atmosferiche diverse:
14°, fornello posto fuori dalla finestra, esposta al vento da nord.
Il solito mezzo litro d'acqua (pentolino coperto) è giunto a ebollizione dopo 18 minuti, invece dei 14' della prova fatta ieri dentro casa con 20°.
Durante la prova notavo che la fiamma veniva notevolmente mossa dal vento, ma non aveva nessun problema a mantenersi accesa.
A temperature sui 10° (o meno), quali quelle che potrò trovare in Islanda, posso ipotizzare un ulteriore peggioramento di prestazioni, ma non mi sembra così grave.
Inoltre è da tenere presente che ho messo il fornello proprio esposto al vento.

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                                     dal 12.2.2007