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> Il sabato

6ª Motoadunanza: Sirolo(AN - Marche) 1/2.4.2006 (la domenica)


La mattina dopo il risveglio è meno traumatico del previsto: alle 8 siamo già quasi tutti in piedie facciamo colazione col latte appena munto.

Il tempo non è dei migliori e molti preferiscono rientrare a casa; ma la voglia di girare in moto è tanta e non ci penso minimamente a rientrare subito; quindi, smontata la tenda e caricata la motoparto per un giro verso l'entroterra marchigiano, accompagnato nella parte iniziale (la riviera del Conero) da Paro e Skiwalker.

Salutati i miei compagnia a Marotta, lascio la Statale Adriatica e mi dirigo verso Pergola: da qui comicia una bella strada fino a Cagli. Quindi un veloce trasferimento fino ad Acqualagna, dove ricomincia un altro tratto molto interessante, pieno di curve, lungo il Torrente Candigliano, in direzione di Piobbico (e poi il passo di Bocca Serriola), abbastanza frequentato anche da smanettoni (vista la giornata festiva).

Poco prima di Piobbico, comincia l'avventura. Inizio la salita sul Monte Nerone, consigliatomi alla Motoadunanza. All'inzio è una semplice salita ripida, stretta; ben presto però la strada diventa martoriata dalle frane, con sassi che invadono la sede stradale, costringendomi ad una guida molto attenta e prudente.

Ma il peggio deve ancora venire. Arrivato a circa 1.200 metri di quota (sui poco più di 1.500 cui arirva la strada sul monte), la neve invade la sede stradale.Dovrei girare la moto e tornare indietro, ma non mi va di farlo per tre motivi: rinunciando a scollinare dall'altra parte allungherei la strada e arriverei tardi a casa; sarei costretto a rifare la lunga discesa (dall'altro lato il tratto dissestato dovrebbe essere più corto); non mi va di rinunciare, così vicino alla meta.

E così vado in perlustrazione a piedi per alcuni metri: la strada mi sembra praticabilee decido di continuare. Non avrei dovuto.

Già nel passaggio della prima chiazza di neve rimpiango la mia decisione: in prima, con la neve più spessa a sinistra e il ciglio della strada (cedevole e coperto di foglie) e il baratro alla mia destra, sento con apprensione che la ruota posteriore della Gold Wing perde aderenza, intraversando la moto, nonostante cerchi di dosare il gas con grande attenzione. Riesco non so come a passare e percorro poche centinaia di metri "quasi normali".

Ma, dopo un tornante, la strada appare davvero impraticabile (almeno per moto come la mia).Decido di tornane indietro, ma adesso si presenta un problema: come faccio a girare una moto di oltre 2 metri e quasi 5 quintali in un metro di strada libera?Con calma, molta calma: prima e retro, ripetutamente.

Alla fine riesco a cominciare la discesa, ma le sorprese non sono finite: dopo una breve sosta per riprendere fiato(anche la discesa è impegnativa e pericolosa a causa del fondo stradale con scarsa aderenza), la moto non riparte più!

Non c'è nessuna cui chiedere aiuto, nè è prevedibile che nessuno passi di qui a breve. Se la moto non parte, c'è una sola cosa da fare: partire "a spinta". Ovviamente in questa situazione devo contare solo sulle mie forze, e quindi decido di sfruttare la pendenza della strada: seconda inserite, tiro la frizione, la moto prende velocità sulla strettissima striscia di strada "quasi sgombra" (con la neve a destra e il baratro a sinistra), poi mollo la frizione e... la moto riparte!

[Non sono ancora riuscito a capire cosa fosse!].

Il resto è quasi ordinaria amministrazione, con un po' di nebbia che mi accompagna nei tornanti della discesa.

Arrivato a valle, provo l'avviamento della moto, che funziona perfettamente!

Sei ore e 700 km dopo sono a casa.

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