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                  Russia: 
                    San Pietroburgo 
                    (e Budapest, Hrodna, Vilnius, Tallin, Riga, 
                    Varsavia, Czestochowa, Bratislava) 
                  
                     
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                      21.8.2006 
                          - lunedì - giorno 10 
                           Kauksi (EST) (7.57) - N Szypliszki (front. 
                          LT) (PL) (19.48) 
                          Km 758, viaggio h 12.51 
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                  La mattina, con la luce, diamo 
                    un'occhiata in giro: il campeggio è in una bella posizione 
                    sul lago, anche se quasi deserto.  Il 
                    lago Peipus ha una superficie di 3.550 km2, 
                    il 6° lago europeo, il più grande al di fuori di 
                    Russia e Scandinavia. E a guardarlo sembra proprio immenso: 
                    non se ne vede la fine, nè l'altra sponda (dove è 
                    Russia). Presenta una larga spiaggia sabbiosa  e 
                    probabilmente questo per gli estoni è un luogo balneare; 
                    certo che, per i nostri parametri,. è piuttosto freddo! 
                    D'inverno gela e dalla sua costa settentrionale nasce il fiume 
                    Narva, che segna il confine con la Russia e che abbiamo attraversato 
                    ieri. 
                  Fatta colazione in un piccolo 
                    paese (al campeggio è tutto chiuso),  per 
                    evitare la strada "impossibile" di ieri sera, compiamo 
                    una percorso di circa 70 km (al posto dei 25 della strada 
                    diretta). Anche dopo essere tornati sulla via principale, 
                    incontriamo comunque numerose deviazioni, a causa dei lavori 
                    di ammodernamento della via principale. In qualche incrocio 
                    ci viene il dubbio sulla strada giusta.  
                  Attraversiamo Tartu (la seconda 
                    città estone, centro culturale del paese e sede di 
                    una prestigiosa università) e poi la regione di Otepaa, 
                    frequentata località di villeggiatura estone, un'area 
                    collinare ricca di laghetti. 
                  Entrati in Lettonia (pochi 
                    minuti di formalità, nulla a che vedere con i precedenti 
                    russi), puntiamo su Riga, la più grande città 
                    delle repubbliche baltiche, che non avevamo visitato all'andata. 
                    Dirigo dritto in centro, ma stavolta ho qualche difficoltà 
                    a parcheggiare la moto; sembra che tutti i posti siano riservati 
                    a chi ha uno speciale permesso. Per sicurezza visitiamo il 
                    centro a turno, restando uno di noi presso le moto. Riga, 
                    fondata nel 1201 alla foce del fiume Daugava, antica città 
                    anseatica, presenta una parte vecchia (Vecriga) e una moderna, 
                    significativa per i numerosi esempi di stile Jugendstil. 
                  La piazzetta vicino al punto 
                    dove abbiamo parcheggiato le moto è molto animata e 
                    presenta degli edifici interessanti; subito dietro è 
                    la chiesa di Sveta Petera Baznica, costruita nel 1209, poi 
                    più volte distrutta e ricostruita (per ultimo del 1973, 
                    come era nel '700).   Spostiamo 
                    quindi le moto in prossimità della vicina Doma Laukums, 
                    la piazza principale, fulcro della città antica, con 
                    il duomo Doma Baznica (la chiesa più grande delle repubbliche 
                    baltiche, m 87 x 43): costruito a partire dal 1211, oggi è 
                    al di sotto del livello stradale a causa del sollevamento 
                    della piazza per lo stratificarsi di edifici successivi.     
                  Uscendo dalla città 
                    incontriamo un motociclista austriaco che era al raduno russo: 
                    non sarà l'unico incontro sulla via del ritorno. Dirigiamo 
                    verso la Lituania, ripercorrendo per poco più di 100 
                    km la stessa strada dell'andata (con le stesse deviazioni 
                    per i lavori in corso, ma stavolta non sbaglio strada). Superato 
                    velocemente il confine (2 minuti per uscire e 2 per entrare, 
                    ormai ci guardano appena il passaporto, quando vedono che 
                    siamo italiani a volte non lo aprono nemmeno), la 
                    attraversiamo fermandoci solo una volta per far benzina (non 
                    è economica come in Russia, ma nelle repubbliche baltiche 
                    stiamo comunque a circa 1€/l). Entriamo in Polonia (anche 
                    qui solo 5 minuti) giusto al tramonto, rimettiamo gli orologi 
                    indietro di un'ora (dopo 6 giorni torniamo con l'ora italiana) 
                    e ci fermiano al primo motel (pochi metri dopo il confine): 
                    abbiamo fatto abbastanza strada per oggi e credo che riuscirò, 
                    come da programma, a rientrare in Italia dopodomani. Tanto 
                    più che mia moglie mi ha telefonato che è in 
                    montagna con nostra figlia nelle Dolomiti: pregusto quindi 
                    già un supplemento di vacanza con molte strade stavolta 
                    di montagna, oltre la possibilità di riabbracciare 
                    la mia famiglia.  
                  Piove un po', ma è niente 
                    rispetto a quello che troveremo domani. 
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