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Sei in: MOTO - SVEZIA - DIARIO DI VIAGGIO - GIORNO 1
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SVEZIA: IL RICHIAMO DELLA FORESTA
Un finesettimana al circolo polare

Tabella di marcia

Certi viaggi nascono per caso e a volte sono i migliori. Alcune opportunità arrivano inaspettate e bisogna coglierle al volo.

Meno di un mese fa (giugno 2005) sono già stato in Spagna e Portogallo e non ho quindi programmato altri viaggi impegnativi per questa estate. Ma ecco che, per una serie di circostanze favorevoli, mi ritrovo con una settimana libera da impegni familiari e di lavoro, a metà luglio, e la moto, appena riparata dopo un intervento alla trasmissione, che sembra scalpitare dalla voglia di ripartire.

Una settimana a luglio: dove andare? A sud ci sono appena stato (e poi ormai fa troppo caldo), l'Italia ormai mi sta quasi stretta; ho voglia di ampi spazi, di lunghe galoppate solitarie con la mia moto. Ho voglia del grande nord: Svezia!

Ci sono passato durante il viaggio a Capo Nord nel 2003, ma è stato, appunto, solo un passaggio, quasi lasciato in secondo piano dalla meta estrema del viaggio.

Mi è però rimasta dentro l'impressione provata attraversando le sue foreste, ed è proprio questo "richiamo della foresta", del suo silenzio, dei grandi spazi che questo paese offre, che sento adesso forte in me.

Inoltre, coincidenza, proprio questo fine settimana si tiene nel nord di quel paese il raduno Internazionale Gold Wing (la mia moto) di Svezia: meglio così, ci passerò.

La preparazione del viaggio è forzatamente rapida, vista la repentinità della decisione di partire: guardo il borsone del viaggio in Spagna, semivuoto, ancora poggiato in un angolo del mio studio, lo riempio del necessario e studio il percorso.

Parto domani, mercoledì 13 luglio, e devo rientrare mercoledì prossimo (impegni di lavoro e familiari). Una settimana da Lecce al circolo polare svedese e ritorno, circa 9.000 km! Si può fare, nè io nè la mia moto siamo nuovi a lunghi percorsi in solitario. E' opportuno però far bene alcuni calcoli, per non rischiare di dover tornare indietro senza aver raggiunto la meta finale.

Tre giorni per salire (da Lecce al luogo del raduno, Fromheden, vicino Norsjo), un giorno per girare nei pressi del circolo polare (il sabato), 4 giorni per ridiscendere, facendo però un'altra strada, più lunga, passando da Praga, cui voglio dedicare un pomeriggio, poiché non l'ho mai vista.

Qualcuno si chiederà che senso abbia viaggiare per 7 giorni (e oltre 8.000 km), per stare lì solo un giorno: non mi dilungherò qui in spiegazioni, dico solo che per me qualunque viaggio in moto ha senso, e poi in moto (almeno per me) la vera meta è la strada, non il punto di arrivo.

La moto è sempre quella, da 7 anni: Honda Gold Wing 1500 del ’98, con oltre 300.000 km percorsi.

Tenda e in solitaria, come quasi sempre


13.7.2005 - mercoledì - giorno 1
Lecce (2.55) - Egestorf (Sud Amburgo) (D) (23.23)
Km 2.148, viaggio h 20.28, guida h 17.05
Tabella di marcia

La partenza è fissata alle 3 (del mattino!): scelta dovuta al fatto che il primo giorno voglio fare molta strada, in modo di essere sicuro di arrivare nel nord della Svezia in 3 giorni. Inoltre oggi approfitterò delle autostrade tedesche che hanno il grande pregio di non avere un limite di velocità generale (magari fossero tutte così). Prevedo di fermarmi poco a sud di Amburgo, verso le 23, dopo oltre 2.000 km e circa 20 ore di viaggio.

La tappa scorre tranquilla: un po' più impegnativa la guida nelle prime ore (finché non fa luce). L'alba mi coglie nella pianura del Tavoliere: mai percorsa tanta strada prima del sorgere del sole!

Tengo una buona media e, aumentando i chilometri, la stanchezza sembra diminuire invece di aumentare. Non è però un semplice trasferimento, come non lo è mai un viaggio in moto: assaporo pienamente ogni momento, ogni chilometro, ogni paesaggio.

Il sole si alza alla mia destra e compie il giro quasi completo dietro di me, fino ad arrivare alle prime ombre della sera che ormai sono in Germania, dopo aver valicato le Alpi al Brennero.

In Germania finalmente posso correre quanto mi pare, senza badare più agli assurdi (secondo me) limiti di velocità, rispettando ovviamente i limiti particolari (120 km/h) posti solo in alcuni tratti (generalmente vicino agli svincoli principali).

All'arrivo nella località prevista, trovo il campeggio ormai chiuso (sono le 11 di sera passate): decido quindi di passare la notte in un albergo del paese, non senza qualche difficoltà perché sta per chiudere anche quello.

Prima di andare a dormire, noto che oggi ho percorso la distanza maggiore della mia vita in moto in un solo giorno: km 2.148!

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