| CORSICA1.000 km di curve
 Collegamenti.  La Corsica è  facilmente raggiungibile dall’Italia: verso Bastia da Livorno sempre (4 ore),  nel periodo estivo anche da Piombino (circa 2); traghetti anche da Genova.  Compagnie di navigazione Corsica Ferries e Moby Line; si può prenotare  facilmente via internet; fuori stagione ci sono diverse offerte convenienti che  permettono con meno di 50 euro di prenotare andata e ritorno. L’ora è la stessa dell’Italia. La benzina è un po’ più cara che in Italia. Attenzione ai distributori, molto rari all’interno;  niente di particolarmente grave, basta fare il pieno per tempo, ma evitate di  avventurarvi all’interno col serbatoio in riserva. Il clima,  nel periodo del viaggio (aprile), è stato molto variabile; con temperature dai  30° il primo giorno sulla litoranea ai 7° tra le montagne dell’interno, dal  sole alla pioggia intensa. Nessun problema di documenti, essendo territorio francese, né di valuta (la stessa dell’Italia). Alloggi:  io, come mio solito, ho dormito sempre in tenda nei campeggi. Sono molto  diffusi, soprattutto lungo le coste; all’interno, a parte l’area di Corte, ne  troverete pochi. Di buon livello ed economici (10/11 euro per 1 tenda + 1  persona + 1 moto); diversi riaprono ad aprile; su internet si può controllare  il periodo di apertura e l’esatta localizzazione. Ho visto comunque diverse possibilità di altro tipo di  alloggi, dagli alberghi alle pensioni, anche a prezzi contenuti. Cibo.  Ho sfruttato il cibo locale solo per abbondanti colazioni e spuntini volanti;  mi hanno riferito che i ristoranti sono cari, ma non ho controllato. Carta  stradale. L’ottima n. 345 della Michelin, dettagliatissima (1:150.000),  anche se enorme per dimensioni (conviene che, prima di partire, la pieghiate a  “misura di moto”). La rete  stradale risente del territorio molto accidentato e montuoso. Nel calcolare  i tempi di percorrenza, prevedete medie molto basse. Questo sia lungo le strade  costiere (tranne quella della costa orientale, piatta e sabbiosa e quindi meno  interessante motociclisticamente), sia all’interno. Le strade inoltre sono  spesso molto strette e (all’interno) attraversate da animali selvatici o  semiselvatici (p.e. maiali e cinghiali). Fa eccezione la strada che collega  Ajaccio a Bastia, passando per Corte, e la sua diramazione verso Ile Rousse:  ottima e veloce. Acquisti.  Segnalo i coltelli tipici corsi, acquistabili (tra l’altro) a Porticcio (presso  Aiaccio) e a Corte. Il periodo del viaggio. Evitate l’estate, soprattutto luglio e agosto; in quel periodo la Corsica scoppia e  perderete il gusto di girare l’isola in assoluta tranquillità, come è capitato  a me. La primavera, da questo punto di vista, rappresenta il periodo ideale:  clima mite, strutture che cominciano ad aprire, pochissima gente in giro,  prezzi più bassi. La gente.  Ero stato messo in guardia dai corsi, anche a causa di possibili furti  lamentati da alcuni motociclisti. Io mi sono trovato benissimo. Ogni volta che  ho chiesto indicazioni o consiglio, ho sempre ricevuto risposte cordiali;  inoltre sempre in italiano (tranne quando mi capitava di parlare con un  “francese” e non un corso “corso”). La loro lingua è comunque abbastanza  comprensibile.I corsi sono un popolo fiero, con un forte senso  nazionalistico. Lo si percepisce facilmente andando in giro in Corsica,  guardando le scritte sui muri, i manifesti. Tenetelo presente nelle  conversazioni con gente del posto. Poi ci sono i “francesi”, cioè le persone  non originarie dell’isola, presenti sempre in maggior numero (credo  rappresentino ormai quasi la metà della popolazione); con loro ho avuto la  stessa impressione percepita nei confronti del francesi del continente; livello  di comprensione delle lingue straniere molto scarso e soprattutto pochissima  voglia di parlare in una lingua che non sia il francese.
 
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