| CORSICA1.000 km di curve
 
                      
                        |  | 16.4.2009 
                          - giovedì - giorno 3Calvi (8.13) - Bonifacio (19.14)
 Km 334, viaggio h 11.01, guida h 7.51
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                        |  |  La notte  infatti piove; la mattina esito un po’ nella tenda (non è piacevole smontarla  sotto l’acqua). Infine, al primo accenno di un (momentaneo) attenuarsi della  pioggia, salto fuori e in pochi minuti carico tutto sulla moto. Si riparte,  verso sud! Prima però è  d’obbligo un giro in città, per vederla meglio, con la luce, dopo il giro  serale di ieri. Di Calvi mi colpisce subito la magnifica corona di montagne  innevate che la circonda a sud, a brevissima distanza dal mare.  Fermo sul  lungomare a fare colazione, piacevoli incontri: prima si avvicina un signore  che, sentendomi parlare italiano, si presenta come un mio connazionale  (toscano); poi si avvicina anche un suo amico motociclista locale (Dominique,  GS 1150 ADV), impressionato dal contakm della mia moto. Sono belli questi  incontri con motociclisti del posto, a conferma del fatto che un motociclista  in giro per il mondo non è mai solo. Ci scambiamo indirizzi e-mail e foto (al  ritorno in Italia, troverò già un suo messaggio di saluto). La strada  però chiama, e riparto. Il percorso programmato per oggi è il più lungo della  mia permanenza in Corsica: circa 300   km fino a Bonifacio. Devo anche recuperare un po’ di  ritardo dovuto al maltempo. Decido  comunque di mantenere il programma originario e di percorrere la strada più  costiera possibile. Il percorso  si presenta subito spettacolare, con la strada, alta, sulla costa frastagliata.   Breve sosta a  Galeria, piccolo paesino con porticciolo, e continuo verso sud. La costa  diventa ancor più spettacolare; peccato che il tempo peggiori e debba  percorrere diversi tratti sotto la pioggia (non violenta, però) e tra le nubi  (comunque suggestive).  Spesso i parapetti sono costituiti  semplicemente da una serie di sassi, aguzzi, piantati a bordo strada: più che  altro decorativi!  Giungo infine  a Porto, nel tratto credo più bello della costa; improvvisamente, dopo una  curva, appare il piccolo villaggio, intorno alla sua magnifica piccola  insenatura e alla torre genovese.   Mi dirigo  verso il porto e faccio appena in tempo a mettermi al riparo che la pioggia  aumenta di intensità e diventa violenta. Ne approfitto per mangiare in un bar  sul mare, fedele alla mia filosofia che per mangiare è meglio utilizzare i  “tempi morti”, sottraendo quindi meno tempo possibile a quello disponibile per  andare in moto. Ma la pioggia  non cessa, si attenua solo un po’, quindi riparto e attraverso la magnifica  zona delle Calanche, subito a sud di Porto: la strada, tagliata nelle rocce,  corre lungo panorami da brivido.   Quindi il  golfo di Sagone, col paese di Cargese, fondato nel 1773 da una comunità di  origine greca e con la curiosa presenza di due chiese che si fronteggiano sulla  piazza principale: entrambe cattoliche, ma una greca (di rito orientale) e  l’altra latina.  Infine giungo  ad Ajaccio, la principale città corsa. Trovo un po’ di traffico, ma voglio  passare ugualmente anche da qui, per completezza; breve sosta sul lungomare, ad  ammirare la lunga spiaggia e a notare i primi bagni di sole (adesso infatti il  tempo è bello). Ajaccio è la  città natale di Napoleone, molto ricorrente nella toponomastica cittadina. Costeggio la  parte meridionale della baia di Ajaccio; attraverso Portisco, con bella vista  su Ajaccio, la baia e le isole Sanguinares. Quindi un  tratto lungo una strada secondaria, che si inerpica tra le montagne, quasi  litoranea, mentre la via principale è più interna. Asfalto a volte un po’  malridotto, strettina, ma niente di particolarmente impegnativo. Quasi deserta. Arrivo infine  al bel golfo di Valinco, l’ultimo grande golfo della costa occidentale, con la  cittadina costiera di Propriano  e quella, poco all’interno, di Sartene,  definita dalla guida la più corsa delle città corse.  Il sole si  abbassa, ma ormai sono vicino alla estremità meridionale dell’isola e quindi a  Bonifacio, dove ho programmato di fermarmi per la notte. Accelero un po’ il  ritmo e ben presto avvisto la ormai vicina Sardegna e la città di Bonifacio.  E’ ormai  sera; rinvio quindi la visita della città a domattina (con più luce) e mi  dirigo verso il vicino campeggio.  |