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Sei in: MOTO - GIBILTERRA - DIARIO DI VIAGGIO - GIORNO 13
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AI CONFINI D'EUROPA (SUD-OVEST)
Gibilterra - Cabo da Roca - Santiago de Compostela

13.6.2005 - lunedì - giorno 13
Cabo da Roca (P) (8.40) – Santiago de Compostela (E) (20.19)
Km 629, guida h 7.46, viaggio h 11.39
Tabella di marcia

Percorro la costa del Portogallo diretto verso il nord: sosta a Fatima,ma non posso attardarmi se voglio arrivare a sera a Santiago, la mitica fine del “Camino”, il percorso che i pellegrini compiono a piedi (o a cavallo/bici) fin dal medioevo, per giungere alla tomba dell'Apostolo Giacomo.

Memore della differenza di prezzo della benzina, entro in Spagna in netta riserva, con appena mezzo litro nel serbatoio: non fatelo mai se non siete sicuri dei calcoli!

Infine, a sera, avvisto Santiago: certo, non ho dietro un viaggio come i pellegrini, il mio destriero non ha quattro zampe ma due ruote, che sono mosse da un potente motore e non dai miei muscoli, ma anch’io ho preso vento e pioggia, caldo e freddo, ho dormito accampato per giorni ed ora sono giunto a questa meta.

Il gps mi guida sicuro alla cattedrale, in pieno centro, ma nulla può di fronte ai divieti di accesso: ebbene sì, i veicoli a motore non possono accedere alla piazza della cattedrale (o alle vie vicine), a meno che non siano diretti al “Parador”, locale albergo di lusso (ovviamente). Questa discriminazione non mi va giù e, prudentemente, mi inoltro nelle stradine: a peggiorare il tutto ci si mette la pioggia, i notevoli dislivelli e il fondo in basolato che notoriamente con l’acqua costituisce una notevole insidia per le due ruote.

Mi affaccio così alla piazza dove noto subito un poliziotto: alzo il braccio (con una non indifferente dose di faccia tosta, lo ammetto) e chiedo se per caso da lì si può passare perché forse ho sbagliato strada. Il poliziotto ovviamente mi dice che da lì non si può, ma noto una certa disponibilità nel suo tono e allora incalzo scusandomi per il mio errore giustificandomi col fatto che, a causa della pioggia e la stanchezza, ero un po’ in difficoltà e avrei voluto fare un foto ricordo alla cattedrale prima di andarmene: concesso!

Il massimo però arriva poco dopo quando, dopo aver scattato,il poliziotto si avvicina e mi invita gentilmente ad accomodarmi al centro della piazza per fotografare più comodamente! Ringrazio e non me lo faccio dire due volte!

Quindi parcheggio la moto nella piazza e visito l’interno della cattedrale.Grande emozione, con decine di pellegrini che arrivano continuamente da ogni paese d’Europa; il confessore mi chiede se sono un pellegrino: rispondo: “sì, ma in moto”.

Il campeggio è molto comodo, in città, poco distante dalla chiesa.

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