gold-wing.it - "La meta è la strada"

    HOME    

     MOTO            VELA       PENSIERI        LINK           CERCA   
Sei in: MOTO - ITALIA GIAPPONE E RITORNO - DIARIO DI VIAGGIO - GIORNO 16

ITALIA - GIAPPONE E RITORNO
3.6/31.7.2011 - km 33.876

Andata
10 11 12 13 14 15 16 17 18  
Corea
19 21 22 23 24 25 26 27 28  
Giappone
29 30 31 32 33 34 35 36 37 38

(Altaj: 49/51)

 
Ritorno
39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59
Conclusioni
Ringraziamenti
Motoguida

clicca per il giorno precedente

18.6.2011 - sabato - giorno 16
Novobureyskiy (7.16) [+8]
S Habarovsk (19.14) [+9]
km 631
viaggio h 10.58, guida h 8.31

Gps Garmin
GPX
Google Earth

Fotoalbum del giorno

Scendere la moto dal "complicato" parcheggio di ieri sera è un po' più semplice: se ci sono entrato, riuscirò ad uscirne!


Ripasso il ponte già percorso ieri sera, facendo attenzione ai poliziotti che ieri avevo notato appostati per fare multe (con grande faccia tosta mi ero addirittura fermato davanti a loro per chiedere indicazioni su un albergo).
La strada è ancora buona, ma non sempre:


Il primo che dice che attraversare la Russia è una passeggiata, ora che hanno finito la strada, ho tanta voglia di mettergli in bocca un po’ di quella terra che è attaccata sulla mia moto: ma quale strada finita?! Sì, questa strada da Chita ad Habarovsk è quasi completata, ma alcuni tratti, completati precedentemente, sono ormai talmente malridotti che hanno bisogno di notevole manutenzione; che infatti i russi stanno effettuando, qua e là, … a modo loro. Ci sono quindi tratti a volte di decine di km in cui la strada è trasformata in un cantiere, con lavori fatti generalmente non su una corsia alla volta, ma su tutta la carreggiata.
Incontro numerosi tratti da percorrere in mezzo alla terra e al fango; per fortuna ha piovuto poco, e questo mi aiutato con la terra; ma i tratti più insidiosi sono quelli con le pietre, soprattutto quelle di grosse dimensioni, che mettono in difficoltà la Gold Wing: quando la ruota anteriore prende quelle pietre o quei grossi sassi levigati, il manubrio si sposta di brutto e devono tenerlo ben saldo tra le mani; in quei casi diventa quindi molto impegnativo e faticoso guidare, oltre che un po’ pericoloso. Ma non sono caduto… finora: speriamo al ritorno.
Dovrei affrontare quei tratti in velocità, per fare in modo che la moto “galleggi” sulle pietre; ma non è semplice far “galleggiare” mezza tonnellata di moto, e non sempre ho il coraggio di affrontare quei tratti in questo modo.
Sono talmente forti le vibrazioni e botte che la borsa spacca gli elastici e si solleva dal portapacchi:


Lego la borsa con delle corde di emergenza e riprendo la marcia.
La strada corre vicina all'Amur, che segna il confine con la Cina, ma è vietato anche solo avvicinarsi al fiume: peccato, ero curioso di vederla almeno da dietro il confine. La Cina è talmente vicina che spesso ne ascolto la radio sulla moto.
Solite russe sulla moto:


Anche oggi incrocio dei motociclisti, ma andavano di corsa e non si sono fermati:


Arrivo ad Habarovsk, la fine di questa lunghissima strada dell'Amur, la M-58, 2.617 km da Cità. Fa impressione vedere il cartello miliare che indica il km 2.148:


Ad Habarovsk supero con un lungo ponte il grande fiume Amur:


e finalmente la prima indicazione per Vladivostok:


A sud di Habarosvk trovo un albergo: oggi mi fermo un po' prima; le ultime due tappe saranno un po' più brevi: domani Vladivostok.
Approfitto del comodo cortile dell'albergo e della presenza di acqua per lavare la moto (cosa eccezionale per me, ma mi va di entrare a Vladivostok in ordine, anche perchè poi c'è la dogana per la Corea e il Giappone); assiste all'operazione un simpatico bambino, dai tratti orientali:


clicca per il giorno successivo

gold-wing.it © - tutti i diritti riservati - gold-wing@libero.it
                                     dal 12.2.2007