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Sei in: MOTO - ITALIA GIAPPONE E RITORNO - DIARIO DI VIAGGIO - GIORNO 36

ITALIA - GIAPPONE E RITORNO
3.6/31.7.2011 - km 33.876

Andata
10 11 12 13 14 15 16 17 18  
Corea
19 21 22 23 24 25 26 27 28  
Giappone
29 30 31 32 33 34 35 36 37 38

(Altaj: 49/51)

 
Ritorno
39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59
Conclusioni
Ringraziamenti
Motoguida

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8.7.2011 - venerdì - giorno 36
W Izumi (6.32) [+7]
Shinonsen (17.59) [+7]
km 323
viaggio h 11.27, guida h 6.17
Gps Garmin
GPX
Google Earth

Fotoalbum del giorno

Oggi non piove. Il mio ultimo giorno interamente in Giappone, dopo tutta l'acqua di ieri, comincia con cielo nuvoloso, ma in miglioramento e soprattutto senza la pioggia di ieri. Faccio rapidamente il conto di quanta acqua ho preso in Giappone e credo che i giorni di pioggia siano stati metà degli 8 giorni complessivi.
Ieri sera ho parcheggiata la moto sotto una stretta pensilina, appena un metro di larghezza, ma sufficiente a proteggerla dall'acqua che è caduta abbondante per quasi tutta la notte.
Sono ancora nelle Alpi giapponesi, ma ormai nella parte occidentale, a poca distanza dal Mare del Giappone.
Un torrente impetuoso mi accompagna nei primi chilometri di strada.


Il fiume si apre la strada fino al mare.


Giunto al mare (il Mar del Giappone che rivedo dopo una settimana dal mio sbarco in questo arcipelago), dopo aver costeggiato il golfo di Wakasa, arrivo ad Amanohashidate. Il significato in giapponese è Ponte per il Paradiso ed in effetti è un luogo splendido. E' considerato uno dei tre panorami più belli del Giappone (insieme a Miyajima e Matsushima).
Si tratta di una striscia di sabbia, lunga km 3,5 e coperta con circa 8.000 pini, che collega i due lati di una baia. La striscia non è continua, perchè alla sua estremità meridionale è interrota da due stretti canali che delimitano un'isoletta.
In pratica una spiaggia in mezzo al mare: la spiaggia perfetta.
Parcheggio la moto poco prima dell'isoletta (l'accesso non è consentito ad auto e moto di oltre 125 cc e i giapponesi non avrebbero mai bevuto che la mia moto fosse un 125) e arrivo al primo ponte.


Il ponte è girevole (notare il taglio per terra poco prima delle due persone).


Da qui posso ammirare il canale che separa (a sud) l'isoletta da Honshu.


Entro nell'isoletta e, dopo m 100, è già finita e c'è il secondo ponte


che porta alla penisola che continua per km 3 km fino all'altro lato della baia.
Dietro, la bella pineta, dotata di tutti i servizi (bagni, docce: tutto gratuito e in perfetta efficienza);


davanti la magnifica spiaggia.


Non mi perdo un bagno in questa spiaggia, anche perchè fa piuttosto caldo e ho abbastanza tempo a disposizione.
Noto che invece i giapponesi in acqua sono pochissimi: oggi è l'8 luglio e la stagione comincia solo a metà mese (peggio che in Corea).
Approfitto delle simpatiche docce sulla spiaggia.


Torno indietro, perchè la spiaggia è bella, ma la cosa più bella forse è il panorama che si può ammirare ad una delle sue estremità, in ognuna delle quali è presente una funicolare che sale su una collina da dove si può godere di un panorama che si preannuncia splendido.
Arrivo alla funicolare: sono un po' preoccupato, perchè ho quasi finito gli yen (domani è l'ultimo giorno) e non so se qui accetteranno la carta di credito; ho solo poche monete. Infatti non accettano la carta (nè tantomeno dollari o euro) e le monete non bastano per il biglietto!
Cerco di spiegare alla bigliettaia la situazione: vengo in moto dall'Italia, è il mio ultimo giorno in Giappone, mi sono rimaste solo queste monete; per favore!
La ragazza mi viene incontro e mi fa un biglietto ridotto che riesco a pagare con le monete che ho. Ringrazio.
Sarebbe stato un peccato perdermi quello che vedete nelle foto.
Già durante la salita della funicolare resto senza fiato. In cima, poi, è splendido.
                       

C'è la tradizione di guardare Amanohashidate tra le proprie gambe; in questo modo Amanohashidate sembra "galleggiare". E i turisti non si sottraggono alla tradizione.


E non mi sottraggo nemmeno io.
     

Davvero un posto unico.
Ritorno alla moto e continuo verso ovest.

Ma la costa del Giappone ha da offrimi altre bellezze, in questa ultima giornata che passerò interamente in questa terra.
Abbandonate definitivamente le care autostrade (oggi ho tutto il tempo che voglio), mi "perdo" tra stradine secondarie, a volte nemmeno segnate sulla carta del Giappone che uso; e lo stesso gps qualche volta entra in crisi.
Attraverso la penisola di Okutango,
                                                                                  

fino a raggiungere il Parco nazionale San'in Kaigan, presso Kinosaki.


e poi, continuando per strade secondarie, Takeno (sempre in questo parco nazionale costiero di San'in Kaigan).
                                                                                  

Si susseguono piccoli paesi e borghi di pescatori.


e magnifiche spiagge, con mia sorpresa deserte (come ho scritto prima, qui non è ancora stagione... e i giapponesi non vanno al mare fuori stagione).


Scorci spettacolari.


Sempre nel parco nazionale San'in Kaigan (qui presso Kasumi).
                                                               

Arrivo a Shinonsen, con una bella spiaggia.
Mi sembra impossibile che in simili posti non ci sia un campeggio; è tutto perfetto: c'è il sole, il mare, le spiagge, un parco nazionale, poco traffico, ci DEVE essere un campeggio.
Finalmente, in questa località, ne trovo uno, ma... è chiuso! Anche per il campeggio la stagione non è cominciata! Ma è assurdo! Che spreco!
Chiedo a della gente del posto e alcune persone, gentilmente, chiamano il responsabile del campeggio.
Lo apre solo per me (con tutti i servizi funzionanti).
E così sono l'unico ospite. Per il secondo giorno consecutivo, un campeggio tutto per me.
Gratis, ovviamente.
                                                                                                        La spiaggia,
                                                                                

                                                                                              il campeggio nella pineta,


                                                                                                                la moto.


Cena su uno dei comodi tavoli di legno del campeggio. Pasta italiana, ovviamente.

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