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Sei in: MOTO - ITALIA GIAPPONE E RITORNO - DIARIO DI VIAGGIO - GIORNO 47

ITALIA - GIAPPONE E RITORNO
3.6/31.7.2011 - km 33.876

Andata
10 11 12 13 14 15 16 17 18  
Corea
19 21 22 23 24 25 26 27 28  
Giappone
29 30 31 32 33 34 35 36 37 38

(Altaj: 49/51)

 
Ritorno
39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59
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19.7.2011 - martedì - giorno 47
Usol'e Sibirskoe (6.16) [+7]
E Krasnoyarsk (21.21) [+6]
km 933
viaggio h 16.05, guida h 12.59

Gps Garmin
GPX
Google Earth

Fotoalbum del giorno

Oggi so che dovrò superare gli sterrati, i tratti più lunghi che mi separano da casa.
Meno di 2 anni fa (erano circa 200 km), ma comunque abbastanza da potermi mettere in difficoltà, soprattuto se pioverà.
Per questo parto presto, alle 6.16, in modo da avere il massimo di ore di luce per arrivare stasera oltre quel tratto, possibilmente vicino Krasnoyarsk, in modo da giungere domani dal mio amico a Novosibirsk.
A quell'ora (14' dopo l'alba), ovviamente, fuori dall'albergo non c'è nessuno.
Prendo la moto e parto.
Dopo pochi chilometri supero un sidecar.


Ma, partendo così presto, il rischio è la nebbia. Nebbia che ben presto incontro.


Ma il sole, prima o poi, buca la nebbia.


Svanita la nebbia, posso godermi il panorama, in attesa degli sterrati.


Circa 70 km prima di Tulun, ho le prime avvisaglie, ma il grosso degli sterrati deve ancora arrivare.


E infatti arriva. Aumento le soste, per riposare. Per fortuna il tempo regge e quindi col sole non ho grossi problemi.
Nelle soste si fanno incontri interessanti. Sidecar.
        

Presso Tulun incontro un russo che mi dice di aver incontrato un mio amico motociclista, Marcello Carucci, durante il suo viaggio dello scorso anno verso la Mongolia. Mi mostra anche una sua foto.


Ancora terra. Ma quando finisce?


E quando sarà pronta la nuova strada (a sinistra)?
Se trovo chi dice che attraversare la Siberia ormai è una passeggiata... gli faccio assaggiare un po' di questa terra!


I russi continuano ad essere molto attratti dalla moto.
Questo qui però (scusate la foto fuori fuoco) ha una poco rassicurante pistola alla cinta.


Questa invece ha un'aspetto più rassicurante.


Scoppia un temporale: affretto il passo e riesco ad uscire dalla terra. Ma la pioggia non smette, allagando le strade; mi fermo appena possibile e trovo un riparo, presso un passaggio a livello (chiuso). Interessanti le case muliticolori.


Per fortuna dopo un po' torna il sole. Queste qui però hanno deciso di prenderlo proprio sdraiate in mezzo alla strada.


Supero Kansk, ma stavolta le indicazioni non mi fregano e passo dal centro (ignorando i cartelli), invece che da quella assurda circonvallazione.
Il sole però dura poco e compare all'orizzonte un muro nubi e un temporale che si annuncia terrificante.


Non ho immagini di quello che avviene dopo, ero troppo impegnato a correre per evitare l'acqua. Non so come, riesco a scampare al temporale, che si scatena accanto a me.
Ho il punto gps dell'albergo a est di Krasnoyarsk dove mi sono fermato all'andata, quindi mi posso permettere di guidare fino a piuttosto tardi.
Arrivo a destinazione alle 21.21, un'ora prima del tramonto (anche oggi un'altra ora guadagnata per il cambi di fuso orario). Sono in viaggio da oltre 16 ore. Oggi 933 km, ma ora so che domani riuscirò ad arrivare a Novosibirsk. Mando un messaggio al mio amico Eugeniy per avvisarlo che domani, puntuale, sarà da lui.
L'albergo questa volta mi dà una camera con un'altra persona, un russo. Quindi mi costa meno.

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